Dopo la pedalata sul tracciato di M9 in occasione di ViaLibera siamo stati coinvolti, la scorsa settimana, in due eventi importanti sulla mobilità dolce: il Forum sulla ciclabilità tenutosi alla Casa dell’Architettura e Ciclabilità a Roma, Storie del quotidiano alla Tevere Art Gallery.
Con il mondo dei pedali condividiamo un obiettivo di fondo: liberare il centro di Roma dal traffico veicolare.
È evidente che lo strumento principale per raggiungere lo scopo sia quello di avviare una massiccia cura del ferro, fondata su una visione globale della mobilità capitolina. E questo vuole rappresentare, per l’appunto, il progetto Metrovia, oggi e nelle prossime evoluzioni.
Ma la ciclabilità è un corollario importante. Togliere progressivamente le auto significa liberare spazi alle due ruote. Si tratta di un processo che esula dal braccio di ferro quotidiano per la conquista della sezione stradale a scapito di qualcuno: se si rinuncia all’uso dell’auto, non è per un atto di forza che elimina un problema creandone un altro, ma perché esiste una valida alternativa, alla portata di tutti.
Quindi metropolitane e tram, svincolati dal traffico veicolare, anzitutto. E via via spazio anche alle piste ciclabili per una mobilità diversa e diffusa, che faccia riscoprire un nuovo rapporto con la città e con i suoi luoghi.
A questo proposito ci piace evidenziare la filosofia del progetto che, dietro a Metrovia, ha scalato la classifica dei più votati sul portale del Pums. Parliamo di W:E.B. il Biciplan, che vogliamo chiamare anche con il nome che meglio lo descrive: la Bicipolitana.
Si tratta di un reticolo di tracciati radiali e circolari che attraversa la città e che segue i percorsi quotidianamente più battuti dai ciclisti. Come ha spiegato l’architetto Fabio Ventura dell’associazione Salvaiciclisti Roma, coordinatore del progetto, la filosofia è la stessa di una rete metropolitana. Chi attraversa i vari percorsi deve conoscerne i “capolinea”, i punti di snodo, le diramazioni possibili. Accompagnate da un efficace sistema di comunicazione, queste ciclovie potranno essere usate alla stregua di una rete su ferro.
L’intenzione comune è quella di integrare W:E:B: il Biciplan con Metrovia. Adattarlo alla rete metropolitana, così da favorire l’intermodalità tra ferro e pedali.
Ci pare un connubio assai proficuo tra i progetti più votati sul PUMS. Un buon segnale per una città migliore.