La linea T8 è la spina dorsale tranviaria della città, che attraversa diagonalmente da est ad ovest.
La linea T8, all’interno del sistema Metrovia, rappresenta la soluzione per integrare la rete delle metropolitane con un servizio metrotranviario ad alta capacità e ricco di connessioni, a copertura del centro storico, di tre stazioni principali e di numerosi altri attrattori (università, cimitero etc.).
La linea parte da Ponte Mammolo, percorre l’asse centrale della via Tiburtina fino alla stazione, poi si dirige al Verano e alla zona universitaria e raggiunge Termini. Da qui, seguendo il percorso pensato per la TVA arriva fino a piazza Venezia, dove si inserisce sui binari dell’attuale tram 8. In alternativa, il percorso del tram 8 può essere ripreso con passaggio in via del Plebiscito e piazza del Gesù, a Largo di Torre Argentina, passando davanti al teatro.
Poi via Arenula, viale Trastevere, la stazione Trastevere, via Gianicolense e, superato il capolinea odierno di Casaletto, giunge all’incrocio tra via della Consolata e via di Bravetta, con un nuovo terminale.
Numerosi i punti di connessione con la rete Metrovia: Ponte Mammolo, Santa Maria del Soccorso e Castro Pretorio (M2); Tiburtina (M2, M4, M5, MO); Termini (M1, M2, M6, M7, MO); Repubblica (M1); Venezia (M3, M9); Trastevere (M4, M6, MO).
Scambia inoltre con le seguenti linee Metrotram: T3, T4, T5, T6, T7, T9, T10.
Si tratta dunque della linea metrotranviaria più importante, da potersi realizzare in via prioritaria, anche perché disegnata in gran parte su tracciati esistenti e su altri previsti dal PUMS. Uniche eccezioni la tratta Verano – Termini e il breve prolungamento oltre Silvestri, su via della Consolata.
La linea richiede anzitutto l’adeguamento dell’attuale tracciato del tram 8 agli standard richiesti: priorità semaforica; separazione fisica di ogni porzione del sedime dal traffico veicolare (compreso quello su via delle Botteghe Oscure, oggi valicabile); sovra o sottopasso agli incroci tranviari; adeguamento di tutte le fermate con nome, biglietteria automatica, infografica e avvertimenti orari.
In simbiosi con il sistema delle metropolitane (comprensivo dell’estensione di M9), si pone come solida alternativa alle due soluzioni previste dal PUMS per il centro storico: la TVA e il tram su Fori Imperiali – via Cavour.
Della prima si mantiene solo la tratta Termini-Venezia, raccordandola all’odierno tram 8 con passaggio sulla piazza dal lato di Palazzo Venezia o, preferibilmente, su Largo di Torre Argentina, riprendendo il percorso davanti al teatro (privo del vituperato capolinea, oggetto di tante polemiche). Si evita così la sovrapposizione prevista dal tram TVA con M3 per il lungo tratto compreso tra piazza Venezia e piazza Risorgimento (quasi 3 km!) e il conseguente delicato passaggio su corso Vittorio Emanuele.
La seconda sparisce. La prosecuzione del tram 8 sui Fori Imperiali, oltre a risolvere in modo assai sbrigativo e invadente una serie di interessanti ipotesi elaborate negli anni sulla riqualificazione della via dei Fori, e oltre a prevedere il vistoso, continuo passaggio tranviario davanti al monumento alla Patria (il Vittoriano), non fa altro che replicare da piazza Venezia a Termini i percorsi già coperti da M1 ed M3.
Dunque due soluzioni sostanzialmente inutili e dispensabili (una anche nociva per il centro storico), che possono invece essere ottimizzate dalla già prevista estensione di M3, dall’estensione di M9 a Flaminio e da questa linea T8 di penetrazione diametrale.
Con il T8 è inoltre possibile ripensare integralmente piazza Venezia, in funzione sia delle nuove fermate metropolitane (M3, M9, M10), sia di questo passaggio tranviario, così da destinare al traffico veicolare il solo lato nord e una porzione più ridotta della larga carreggiata ovest. Tutta la restante piazza potrà così essere interamente pedonalizzata, in comunione con via dei Fori Imperiali, al fine di estendere la famosa passeggiata monumentale aggiungendovi un degno caposaldo d’arrivo o di partenza.
Infine, un cenno al nuovo capolinea Bravetta. È pensato nell’area antistante il complesso del Buon Pastore, maestosa e notevole architettura novecentesca, oggi nascosta da una folta vegetazione. L’apertura al pubblico dei giardini prospicienti, eliminando lo schermo arboreo per fare posto al Metrotram, consentirebbe anche di godere della vista di quest’opera originale e monumentale.