Batteria Nomentana

La nuova fermata Batteria Nomentana, insieme al metrotram T2, è a servizio della caserma militare e dell’abitato di via Nomentana.

La fermata è utile a servire sia il versante della Nomentana, comprensivo di una caserma militare, sia quello di Monti Tiburtini, con svariati nuclei abitati.

La nuova fermata può essere dislocata sulla ferrovia, all’altezza di via della Batteria Nomentana, mediante la creazione di un’ampia piattaforma che andrebbe a tombare parzialmente i binari.

Tale piattaforma attraverserà tutto il vallo, collegando i due lati dei binari e ospitando l’atrio di stazione.

La banchina è collocata centralmente rispetto ai binari; questi, in prossimità della stazione, possono essere lievemente allargati. Il collegamento tra la piattaforma (atrio di stazione) e la banchina avviene attraverso ascensori e scale mobili posizionate in testa alla banchina.

In alternativa si può pensare ad un collegamento sotterraneo, che però dovrebbe scendere ben al di sotto del livello della tangenziale.

Per rendere meglio fruibile la stazione occorre creare uno spazio pedonale davanti all’ingresso, sul lato Batteria Nomentana; per far questo sarà necessario rendere lievemente più arcuata la traiettoria delle auto, oggi rettilinea.

La fermata risulta a servizio sia dell’agglomerato che si sviluppa a ridosso di via Nomentana (ove si trova una succursale del Ministero dei Trasporti, nonché il Centro Logistico dell’Esercito) sia di quello di via di Vigna Mangani. È poi interessante prevedere un collegamento con il parco dell’Aniene, che si trova a poca distanza.

Per realizzare la nuova fermata sono necessarie le opere seguenti:

  • parziale tombamento della ferrovia,
  • una banchina centrale a incarrozzamento alto con pensilina,
  • due accessi,
  • realizzazione dei collegamenti verticali,
  • risistemazione della sede stradale sul fronte Batteria Nomentana.