Metrovia 2024 è un progetto che ha l’ambizione di rivoluzionare la mobilità della capitale, avvicinandola agli standard delle grandi città europee.
Metrovia 2024 è un piano del ferro di grande impatto: l’esperienza e il confronto con le altre realtà europee dimostrano infatti che solo una rete integrata su ferro migliora l’efficienza dei trasporti di un centro urbano di vaste dimensioni. Metrotram, ferrovie suburbane e soprattutto un’adeguata maglia di metropolitane.
Ma in una città come Roma un piano come questo non può puntare solo sullo scavo. Non solo per le peculiarità storiche ed archeologiche (aggirabili con i nuovi metodi di scavo), ma per la conformazione urbanistica della città: Roma è troppo estesa e diradata e le metropolitane sotterranee diventano molto più onerose rispetto alle altre grandi capitali.
E allora?
Innanzitutto le metropolitane di superficie
Innanzitutto Roma ha bisogno di mettere in connessione fisica, funzionale e visiva ciò che già esiste: le linee di metropolitana esistenti e le tratte urbane delle ferrovie.
L’idea di Metrovia è semplice e realizzabile: riutilizzare le infrastrutture ferroviarie che attraversano Roma. Sul tracciato urbano delle ferrovie possono nascere 6 linee di metropolitane di superficie. Più precisamente, 6 linee di treni allestiti come metropolitane che effettuano un servizio da metropolitane in termini di frequenza, portata, velocità: 2 sulle ferrovie ex concesse e 4 sul nodo ferroviario che attraversa la città.
In questo modo, si potrà creare un sistema davvero efficace e integrato fra le 4 metropolitane già previste (le tre esistenti, le loro estensioni e la Metro D) e le 6 Metrovie (cioè metropolitane ferroviarie nate sul tracciato urbano delle ferrovie), cui aggiungiamo l’estensione in sotterranea della Roma Lido. In totale, 10 linee M.
Poi la rete dei treni suburbani
A queste linee si aggiungono le ferrovie vere e proprie. Una ferrovia urbana circolare (la MO) che gira intorno all’anello ferroviario, e 12 linee S, cioè treni suburbani a servizio della cintura periurbana e della regione.
Se in città le Metrovie fanno frequenza e capillarità, i servizi esterni per i pendolari fermano solo sui principali nodi del ferro e quindi possono muoversi più veloci dentro la città. Sono cioè servizi passanti, di connessione veloce tra Roma e i centri dell’area metropolitana e del Lazio. Inoltre, le linee S moltiplicano i collegamenti rispetto agli attuali servizi regionali, mettendo in comunicazione tra loro i principali centri del Lazio in ogni direzione, con servizi quasi tutti passanti per la capitale.
Infine la maglia ausiliaria di metrotram
E poi, Roma ha bisogno di completare questa connessione su ferro con una maglia ausiliare, le linee T. Non i semplici tram che scontano i limiti imposti da percorrenze a tratti promiscue, rallentate da incroci e attese ai semafori. Ma Metrotram di moderna concezione: veloci, regolari, frequenti.
Risultato: una rete integrata su ferro
Quindi, nel suo insieme Metrovia 2024 è un sistema integrato del ferro, una rete vasta e capillare che comprende:
- una rete di 10 linee metropolitane, le ipogee e le metropolitane ferroviarie (linee M)
- 1 ferrovia urbana circolare (MO)
- una rete di 12 linee suburbane (linee S)
- una rete di 18 Metrotram (linee T).
Infine comprende alcune opere aggiuntive, previste in prospettiva, che riguardano:
- le estensioni future delle linee ipogee;
- 1 servizio di collegamento Eur-Fiumicino Aeroporto.
Il tutto basato sul sistema ad Alta Densità ERTMS HD e in buona parte sugli interventi già previsti da RFI sul nodo ferroviario.
Una potenziale rivoluzione della mobilità urbana è a portata di mano. Realizzabile, nella sua parte essenziale, in 10 anni, con le prime linee attive in 5 anni.
Il cuore di Metrovia è l‘intervento sulla rete ferroviaria. E si può fare.
Si può fare, rendendo quattro tratte urbane indipendenti (e quindi del tutto prive di incroci con il traffico ferroviario, o limitandosi alla compresenza di un unico servizio compatibile) senza incidere sui traffici ferroviari di Alta Velocità e lunga percorrenza.
Si può fare, adeguando queste tratte urbane ad un servizio metropolitano ferroviario, connesso in un grande sistema di mobilità su ferro. Aumentando la capillarità e la copertura del territorio con 102 nuove fermate.
Si può fare, incrementando gli snodi tra metro e ferrovia, portandoli a 35. Veri nodi di scambio, con veri collegamenti: tapis roulants, gallerie.
Si può fare, con limitati interventi, senza cantieri invasivi, in massima parte senza scavi e a costi ridotti.
Il sistema integrato di metropolitane ferroviarie di Metrovia 2024 è diverso e migliore della situazione attuale (3 linee metro e 8 tratte ferroviarie urbane che non si parlano) anche perché:
· nessun treno pensato per il pendolarismo, a causa della conformazione delle linee, degli slot disponibili nelle stazioni e dei convogli, potrà mai uguagliare la frequenza di un servizio metropolitano vero.
· nessun convoglio pensato per il pendolarismo (corridoi stretti, sedute frontali, portelloni di apertura) si adatterà mai al trasbordo veloce e sicuro di un treno con le caratteristiche di una metropolitana;
· nessun convoglio pensato per il pendolarismo potrà mai avvicinarsi alla capacità di carico di una metropolitana.
Il piano Metrovia 2024 è una rete del ferro integrata ad alta efficienza (metropolitane, treni suburbani e metrotram) che ha una caratteristica essenziale: è realizzabile per fasi.
La scalabilità del progetto – attuabile in fasi successive – presenta vantaggi sostanziali in una città come Roma, con le metropolitane di superficie:
- i lavori sono sul Sedime ferroviario, senza i grandi impatti sulla circolazione tipici dei cantieri ipogei;
- offrono risultati in tempi ragionevoli, non si scava;
- compensano la tempistica prolungata necessaria al completamento del piano delle metro sotterranee.
Al termine del primo quinquennio in particolare, possiamo avere pronto un primo nucleo di linee su ferro che, anche grazie alla sinergia di percorsi metrotranviari quanto più possibile complementari alle metropolitane, cominciano a cambiare sensibilmente il modo di muoverci, a valorizzare nuove piazze e strade, a offrire occasioni per riannodare il tessuto sfilacciato delle periferie.
Un approccio scalare dunque, con benefici immediati, su cui costruire le successive fasi di completamento di tutto il sistema.
Metrovia è stato sviluppato dallo studio Arsena architettura, in collaborazione con uno staff di professionisti, ma non è un progetto chiuso. È un progetto aperto, pronto a verificare, approfondire ed eventualmente accogliere i suggerimenti dei cittadini di tutti i municipi. Perché i cittadini conoscono il loro territorio meglio di chiunque altro.
Questo processo ha consentito a Metrovia di risultare di gran lunga il progetto preferito dai romani, tra quelli proposti dai cittadini sul portale del PUMS urbano. E di essere giudicato positivamente anche nel “Documento di valutazione delle proposte di azione” del PUMS Metropolitano. Ed oggi, alla sua terza revisione, ha inserito nuovi elementi e aggiornato il sistema ai nuovi piani di FS.
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